Il muro degli innamorati
Per molto tempo, i visitatori della Casa di Giulietta, soprattutto giovani coppie, hanno scritto messaggi d'amore sul muro d'ingresso al cortile.
Dal 2019, per proteggere il monumento e le zone limitrofe dal vandalismo, questa pratica è stata vietata, e il muro ripulito.
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Le vicende
Non si sa quando e come fosse nata questa usanza. Probabilmente era antica quanto l'apertura del museo alla Casa di Giulietta ai primi del '900.
La pessima abitudine di alcuni turisti di scrivere su muri e monumenti dei luoghi che visitano è antichissima. Ma alla casa di Giulietta era stata tollerata, forse perché il romanticismo dei messaggi veniva considerato consono al luogo.
Vi erano coppie che scrivevano i loro nomi e promesse d'amore all'interno di grossi cuori tracciati a pennarello in questo luogo così evocativo. Vi erano i messaggi di chi, col cuore infranto cercava consolazione pensando alla sfortunata vicenda di Giulietta. C'erano poi messaggi di pace e amore universale scritti in tutte le lingue del mondo.
Un tempo gli stessi muri dell'edificio principale ne erano ricoperti. Poi, dopo un restauro del palazzo, si limitò alla galleria di accesso al cortile interno lo spazio dove era permesso scrivere. A questo scopo vennero allestiti dei pannelli che coprivano il muro nell'ingresso. Una o due volte all'anno, quando non c'era più spazio per scrivere, i pannelli venivano rinnovati, anche se non restavano immacolati a lungo.
Il muro così ricoperto di scritte divenne di per sé un'attrazione turistica fotografato tanto quanto il celebre balcone, riprodotto su cartoline, magliette, scatole di cioccolatini, perfino etichette di vino.
Artisti di fama internazionale presero pezzi del muro ricoperto di scritte per farne opere d'arte.
Vandalismo
Con l'aumento del turismo di massa e la crescita esponenziale dei visitatori a Verona negli ultimi anni iniziarono i problemi e le controversie.
Gite scolastiche, tifosi in trasferta, grandi gruppi organizzati, non erano più solo gli innamorati a visitare la casa di Giulietta e a scrivere sul muro.
In breve, alle dediche romantiche si affiancarono scritte di ogni tipo e contenuto, inclusi insulti e blasfemie.
Quando il muro si ricopriva di messaggi e non c'era più spazio per scrivere, la gente incominciò ad attaccare bigliettini. Se non avevano nastro adesivo o colla usavano gomme masticate. Molti visitatori iniziarno a pensare che anche quella fosse una tradizione, e il muro si ricoprì di chewing gum masticati.
Cartelli informativi indicavano chiaramente quale fosse lo spazio limitato dove era permesso scrivere, ma molti visitatori iniziarono a scarabocchiare anche parti non coperte dai pannelli, sia dentro che nelle immediate vicinanze dell'ingresso, soprattutto dopo le 19:00 quando il cancello chiudeva. Tutta via Cappello, dove si trova la casa di Giulietta, ne venne deturpata. Scritte iniziarono a comparire anche sulla casa di Romeo, che è un'abitazione privata, e su altri monumenti di Verona. La sensazione fu che, permettendo di scrivere anche se su un luogo limitato, alcuni pensavano di essere autorizzati a farlo in tutta la città.
Il Restauro
Così alla fine l'amministrazione comunale di Verona prese la decisione. Fu sicuramente sofferta, dato che ormai i "graffiti di Giulietta" erano visti come una tradizione, ma giusta e inevitabile se si voleva salvaguardare il decoro del monumento e della città intera.
Il muro è stato quindi ripulito per l'ennesima volta, sono state rimosse le gomme da masticare, e sono ora posti in bella evidenza i messaggi che invitano ad avere rispetto per il luogo e la città, con le relative sanzioni per i trasgressori. Alcuni guardiani controllano, ma sembra che la maggior parte del pubblico, dopo un'iniziale delusione, comprenda e approvi le buone ragioni dell'iniziativa.
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