ITINERARI A VERONA
LA VALPOLICELLA
Il tipico paesaggio di colline e vigneti.
La Valpolicella è la regione collinare a nord ovest di Verona compresa tra la città e il Lago di Garda. Durante un soggiorno a Verona può diventare la meta per una gita in giornata o, viceversa, coi suoi agriturismo, hotel caratteristici e lussuosi relais, essere la base da cui visitare Verona, il Lago di Garda, i monti Lessini.
Abbondanza d'acqua, di fauna e di selce di ottima qualità per la realizzazione di utensili ha reso la presenza dell'uomo sulle colline a nord-ovest di Verona frequente sin dalle epoche più remote. Sono molti i siti preistorici in tutta l'area, alcuni di grande importanza archeologica, come la grotta di Fumane, uno dei siti neanderthaliani di maggior interesse al mondo.
A partire dall'età del bronzo si assiste all'insediamento degli arusnati, popolo misterioso, forse di origine gallico-celtica ma con legami culturali con gli etruschi. Gli arusnati danno vita a una federazione di città-stato nelle valli della Valpolicella con capitale spirituale nell'attuale villaggio di San Giorgio dove realizzano un santuario dedicato al Sole e alla Luna. Sullo stesso sito i romani costruiranno un loro tempio e in epoca cristiana verrà realizzata la pieve di San Giorgio.
I resti di un tempio romano dedicato a Flora nei pressi di San Floriano.
Il nome Valpolicella ha probabilmente origine romana nelle parole vallis polys cellae, valle delle molte cantine, a riprova dell'antichissima tradizione vitivinicola della zona.
Sono molti i resti romani in tutto il territorio con i templi a San Floriano e San Giorgio, la domus di Negrar e il selciato della via Claudia Augusta che ancora oggi affiora a tratti tra ville e vigneti. Era questa la strada romana che collegando il Brennero con Ostiglia, passava per Verona e attraverso la Valpolicella proseguiva in direzione della Val d'Adige.
La tipica decorazione longobarda sul ciborio della pieve di San Giorgio di Valpolicella.
La Valpolicella fu relativamente interessata dalle invasioni barbariche alla fine dell'impero romano. La presenza dei Longobardi è attestata in vari centri della zona come testimoniano alcune tipiche decorazione a bassorilievo nella pieve di San Giorgio.
In epoca scaligera divenne un feudo legato alla signoria, affidato a Federico della Scala. Per aver congiurato contro il
cugino Cangrande, Federico fu bandito e i suoi averi accentrati ai possedimenti di Verona.
Con l'annessione di Verona alla Repubblica di Venezia, la Valpolicella fu progressivamente interessata da quel ritrovato interesse per gli investimenti nella campagna che caratterizzo tutto il Veneto sotto la Serenissima. Si formarono così latifondi con al centro grandi ville con una funzione sia agricola che di rappresentanza per la famiglie possidenti. Novare, Santa Sofia, villa Rizzardi, tenuta Squarano, villa della Torre, sono le sfarzose dimore con annessi fabbricati rustici per la trasformazione dei prodotti dei campi. Alcune di queste furono disegnate da importanti architetti dell'epoca tra cui Michele Sanmicheli, Andrea Palladio, Giulio Romano.
Il santuario della Madonna delle Salette nella valle di Fumane.
Con l'unità d'Italia si assiste a una progressiva frammentazione dei latifondi che danno vita a quella moltitudine di piccole aziende agricole che ancora oggi caratterizzano la Valpolicella con circa quattrocento cantine e ancor più conferitori. Purtroppo anche qui a fine '800 arriva la fillossera che devasta la maggior parte dei vigneti. Come voto alla Vergine cui viene chiesta la protezione delle viti si costruisce il santuario della Madonna delle Salette, tuttora visibile a picco all'imbocco della valle di Fumane e da cui si può godere un panorama mozzafiato. Fortunatamente, a differenza di altre regioni d'Italia ed Europa, in Valpolicella si riuscì a salvare alcune viti delle varietà autoctone che hanno fornito il patrimonio genetico per la ripresa della vinificazione tradizionale.
Ciliegi in fiore tra i filari di viti nei vigneti della Valpolicella.
Negli ultimi cinquant'anni il vino è diventato il principale prodotto della Valpolicella. In passato però, Amarone e Recioto non erano che una delle tipicità del territorio. C'e stato un tempo in cui le ciliege della Valpolicella erano famose quasi quanto il vino. Il legno di ciliegio era così abbondante che si usava per fare le botti e conferiva al vino un sentore aromatico. Oggi i frutteti lasciano sempre più il posto ai vigneti ma a primavera si possono ancora ammirare splendide fioriture punteggiare di rosa le colline della Valpolicella.
Un'ammonite fossile in una lastra di marmo rosso Verona.
Rosa è anche il marmo della Valpolicella. L'estrazione e la lavorazione sono da millenni una delle principali attività economiche della zona. Le colline a nord di Verona sono in buona parte costituite di calcare ammonitico che in alcuni punti può raggiungere i mille metri di spessore. L'estrazione avveniva già in epoca romana e la stessa Arena è stata realizzata con la pietra dei paesi di Prun e Sant'Ambrogio. Sono tuttora visibile le antiche cave e la visita in Valpolicella può anche diventare occasione per scegliere un nuovo piano cucina...
Un banco di assaggio coi formaggi e i salumi della Valpolicella a un evento con degustazione.
Un territorio così antico e ricco di tradizioni non può che avere anche una cucina tipica. Molte sono le materie prime del territorio, oltre al vino ovviamente, tra cui le ciliege, il tartufo nero, i finferli che crescono tra i filari di viti, l'olio extravergine Valpolicella DOP. Dai pascoli a nord della Valpolicella viene il delizioso formaggio Monte Veronese e diffusa è anche la soppressa. La cucina è quella della tradizione contadina con piatti come i tagliolini coi fegatini, il guanciale all'amarone con polenta, i fagioli imbogoné, e la torta pissotta con l'uva o le ciliege. Molti sono i ristoranti tradizionali dove assaporare i piatti della tradizione o elaborazioni più ricercate e raffinate. Tutto da abbinare ovviamente ai vini del territorio.
L'arco a nord di Verona è interessato dalla catena dei monti Lessini, le prealpi Veronesi, dei quali la Valpolicella è una parte. Progressivamente i vigneti lasciano il posto ai frutteti, alle cave di marmo e infine ai pascoli e ai boschi. La Lessinia è ricca di testimonianze del passato e della cultura locale, con le tradizioni cimbre, l'attività casearia, la produzione del miele. Vi si possono ammirare alcune straordinarie bellezze naturali come il ponte di Veja (l'arco naturale di pietra più grande d'Europa) e il parco delle cascate di Molina.
Abbiamo qui presentate alcune semplici proposte che possono ispirare il visitatore che stia pianificando il proprio itinerario con le cose da fare e da vedere in Valpolicella. Non esitate a contattare le nostre guide turistiche per qualsiasi ulteriore informazione o per prenotare la vostra visita guidata in Valpolicella: