Amarone F.A.Q. (Domande Frequenti)

L'Amarone è diventato uno dei vini più famosi e apprezzati, in Italia e all'estero.
Sono sempre più i suoi estimatori, ma c'è ancora tanta confusione riguardo questo vino straordinario. Il suo speciale metodo di produzione lo rende diverso da tutti gli altri prestigiosi vini rossi, nazionali e internazionali.

Facciamo un po' di chiarezza con le risposte alle domande più frequenti suddivise per sezioni:

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Produzione

No, Amarone è il nome del vino. La dicitura completa è Amarone della Valpolicella.

Si tratta di un uvaggio di vitigni autoctoni della Valpolicella: Corvina, Corvinone, Rondinella a cui possono concorrere in misura minore altre varietà locali, italiane e internazionali. Le percentuali sono stabilite dal Consorzio di Tutela dei vini Valpolicella: tra 45 e 95% Corvina e Corvinone, tra 5 e 45% Rondinella, fino a 25% altre uve autoctone della Valpolicella, fino a 15% uve non autoctone.

In Valpolicella, zona collinare a nord della città di Verona, regione Veneto, Italia.

La prima bottiglia con il nome Amarone in etichetta è del 1936. L'Amarone è un vino relativamente giovane. Nasce come variante secca del Recioto della Valpolicella che è invece un vino dolce antichissimo. Forse già in epoca romana si produceva un vino simile al Recioto utilizzando uve appassite.

Sì, dal 1968 è registrato come vino DOC, e dal 2010 come DOCG. Ciò significa che solo il vino prodotto all'interno dei confini stabiliti per la Valpolicella, rispettando il disciplinare di produzione, può essere etichettato come Amarone.

È la zona di produzione originaria dei vini Valpolicella, incluso l'Amarone. È compresa tra il confine occidentale di Verona e la valle del fiume Adige, nel territorio dei comuni di Negrar, Marano, San Pietro in Cariano, Fumane e Sant'Ambrogio di Valpolicella. I vini prodotti in questa zona possono riportare in etichetta la dicitura Valpolicella Classica.

È la zona allargata ammessa alla produzione di vini Valpolicella, incluso l'Amarone. È compresa tra Verona e la Val Tramigna a est, fino al confine con la zona produzione dei vini Soave. Include la Valpantena (che è un'ulteriore sotto-denominazione), la Val Squaranto, la Valle di Mezzane, la Val d'Illasi, parte della Val Tramigna.

Ormai qualitativamente la Valpolicella Classica e la Valpolicella estesa si equivalgono e si trovano grandi nomi e cantine prestigiose in entrambe le zone di produzione.

Si tratta di una tecnica vinicola in cui le uve, dopo la vendemmia, vengono lasciate per un periodo di tempo a disidratare su graticci o in cassette per concentrarne il grado zuccherino. Viene tipicamente usata per la produzione di vini dolci. L'appassimento è alla base della tecnica di produzione dell'Amarone.

Tradizionalmente durava 100 giorni. Oggi dipende dall'andamento climatico dell'autunno. Se è molto caldo e secco, il periodo di appassimento può essere ridotto per evitare che le uve si disidratino troppo.

No. Anche se utilizza la tecnica di appassimento l'Amarone è un vino secco. La maggior parte degli zuccheri del mosto vengono infatti svolti in alcol che può raggiungere percentuali molto alte.

La gradazione minima stabilita dal disciplinare è di 14%.
La gradazione media è tra il 15 e il 16%.
Il disciplinare non stabilisce una gradazione massima. Tuttavia, tramite fermentazione naturale il grado alcolico non riesce a superare il 18%. In commercio vi sono Amaroni che possono avvicinarsi a quel limite.

Il tempo minimo di affinamento è di 2 anni. Ogni produttore può decidere di estendere questo periodo per cui si possono trovare sul mercato Amaroni con invecchiamento di anche 10 anni, sebbene la media sia di 3-4 anni per un Amarone di buona qualità, 5-6 per le grandi riserve.

Il disciplinare di produzione non specifica il materiale del contenitore in cui l'Amarone deve affinare prima dell'imbottigliamento. La maggior parte dei produttori utilizza botti in legno, principalmente rovere di Slavonia o rovere francese. C'è anche chi negli ultimi anni sta sperimentando con affinamenti in terracotta, in marmo o semplicemente in vasche d'acciaio.

Entrambi sono prodotti con lo stesso blend di uve.
L'Amarone è un vino prodotto con il 100% di uve selezionate e appassite. Il vino affina per almeno 2 anni prima dell'imbottigliamento.
Il Ripasso invece è prodotto con il 100% di uve fresche, ma il vino subisce una seconda breve fermentazione assieme alle vinacce dell'Amarone. Se il Ripasso è classificato come Valpolicella Superiore affina per almeno un anno prima dell'imbottigliamento. Puoi vuoi approfondire QUI

È un distillato realizzato con le vinacce delle uve usate per la produzione dell'Amarone. Le cantine non possono produrre distillati per cui normalmente alla fine del processo di vinificazione le vinacce vengono mandate in distilleria che provvede a distillare la grappa, imbottigliarla ed etichettarla con le speciali fascette governative richieste per i superalcolici. Mediamente la grappa ha una gradazione di 40% e più.

A seguito del successo internazionale di questo vino, alcuni produttori esteri hanno incominciato a produrre vini tramite appassimento delle uve. In etichetta hanno messo la dicitura "Amarone Style". Questa pratica è illegale in quanto l'Amarone è un vino a denominazione tutelato da precisi regolamenti internazionali. Come è avvenuto per lo Champagne, per cui è vietato scrivere su uno spumante metodo classico anche solo la parola "champenois", così non è possibile fare alcun riferimento alla parola Amarone, a meno che non sia un vino prodotto in Valpolicella secondo il disciplinare.

In Nord America sono in vendita kit per la produzione casalinga del vino. Sono composti da mosto, fermenti, trucioli di rovere, ecc. Alcuni di questi kit promettono la possibilità di realizzare anche vini a denominazione come Chianti, Barolo e Amarone. Nei kit per produrre quest'ultimo sono presenti anche vinacce di uve appassite.
Per i vini a denominazione questa pratica è illegale. Sfortunatamente anche in alcuni negozi italiani si sono visti questi kit in vendita come denunciato da alcuni servizi giornalistici.

Acquisto e Conservazione

Una bottiglia di Amarone può costare fino a 6-7 volte il prezzo di un vino Valpolicella. Può apparire caro ma il costo è giustificato dalla complessità del processo produttivo.
Solo il 40% dell'uva di un vigneto può essere selezionata per la produzione di Amarone. La vendemmia è effettuata rigorosamente a mano, da raccoglitori esperti che selezionano grappoli integri, perfettamente maturi, spargoli (cioé poco compatti), maneggiandoli con cura per disporli in apposite cassette.
L'appassimento delle uve riduce del 30-40% il volume complessivo dei liquidi. Ciò fa aumentare il grado zuccherino (quindi l'alcol), la concentrazione, i profumi del vino che se ne ricava, ma riduce notevolmente il quantitativo di prodotto.
L'affinamento in botte riduce ulteriormente il volume a causa dell'evaporazione attraverso il legno, e immobilizza per anni gli investimenti di una cantina. La durata dell'affinamento influisce in modo direttamente proporzionale sul prezzo finale di un Amarone.

Nei supermercati si possono trovare in vendita bottiglie attorno ai 15€.
Per un Amarone di qualità il prezzo si aggira tra i 25 e i 40 €.
Per una Amarone Riserva (uve selezionate e lungo affinamento) il costo può aggirarsi tra i 50 e i 100 €.
Alcune bottiglie selezionate di cantine famose e blasonate possono arrivare a 200 € e più.

In tempi recenti (2020) le migliori annate sono la 2018, 2017, 2016, ma per molte cantine sono ancora giovani e molte non le hanno ancora imbottigliate. La 2015 è considerata annata memorabile degli ultimi decenni.
Andando più indietro nel tempo ci sono la 2011, 2010, 2007, 2005, 2003 (annata caldissima con Amaroni molto corposi dai sentori quasi caramellati), 2001 (molto equilibrata), 1998.
La 1997 è un'altra annata quasi mitologica ma ormai difficile da trovare.
Più in là ancora ci sono la 1995, 1990, 1988, 1983 anche se queste ultime incominciano ad avere una certa età e si consiglia grande cautela per un eventuale acquisto.

Valgono le medesime regole che si applicano alla conservazione di tutti i grandi vini rossi.
La temperatura ideale è compresa tra gli 11°C e i 16°C. La temperatura media può anche essere leggermente superiore, ma è fondamentale evitare rapidi sbalzi di temperatura che possono rovinare il vino. Vi dovrebbero essere pochi gradi di differenza nella temperatura media tra inverno ed estate.
L'umidità dovrebbe oscillare tra il 50% e il 70% così il sughero del tappo si manterrà nelle migliori condizioni garantendo una perfetta tenuta.
Le bottiglie di Amarone sono generalmente realizzate in spesso vetro scuro, ma è comunque importante evitare l'esposizione diretta alla luce soprattutto se quella solare. Le bottiglie di Amarone devono rimanere nell'oscurità assoluta. Se, per qualsiasi ragione, ciò non fosse possibile, le bottiglie dovrebbero essere mantenute all'interno di scatole di legno o cartone o coperte con un panno spesso che non permetta alla luce di passare.

Se pensi di conservare un Amarone a lungo in cantina è meglio tenere la bottiglia in posizione orizzontale. In questo modo li vino è a contatto con il sughero e lo mantiene idratato ed elastico, con una perfetta tenuta che non lascia entrare aria all'interno della bottiglia.
Se invece pensi di berlo entro qualche mese dall'acquisto puoi tranquillamente tenere la bottiglia in posizione verticale.

I produttori dicono orgogliosamente che puoi tranquillamente scordare l'Amarone in cantina. Effettivamente è uno dei vini con il maggior potenziale di invecchiamento al mondo ma questo può variare da cantina a cantina e anche con l'annata. È importante conoscere bene l'Amarone che hai acquistato, o che ti hanno regalato, per sapere quanto puoi aspettare prima di berlo e non rischiare che si rovini.
La regola generale è che maggiore il tempo di invecchiamento del vino in botte, maggiore sarà la possibilità di invecchiamento dell'Amarone in bottiglia.
I produttori possono mettere in commercio vini che hanno trascorso un minimo di 2 anni in botte. Tempi di maturazione brevi si ottengono con l'utilizzo delle barrique da 225 litri. In una botte piccola la micro-ossigenzaione alla base del processo di affinamento è più rapida ma può accorciare la vita del vino in bottiglia. Per essere sicuri di averlo nelle migliori condizioni, un Amarone affinato per circa 2 anni in barrique andrebbe bevuto entro 10 anni dalla messa in commercio, cioè circa 13 anni dalla data in etichetta che è l'anno della vendemmia. Questo è solo un suggerimento, un limite di assoluta sicurezza per non rischiare di bere un vino ormai passato. Non è improbabile che un Amarone invecchiato in barrique, anche oltre i 10 anni di invecchiamento in bottiglia, sia ancora eccellente.
Un Amarone che affina per periodi più lunghi, 5, 6 o anche 8 anni, in grandi botti non tostate in legno di Slavonia, se correttamente conservato in bottiglia può essere aperto anche dopo 15-20 anni. Anche in questo caso si tratta di un limite indicativo di assoluta sicurezza. In Valpolicella vi sono cantine che, utilizzando da sempre il metodo tradizionale più lungo di invecchiamento, hanno ancora in commercio, perfettamente bevibili, bottiglie degli anni '60.

Servizio

Al momento dell'immissione sul mercato, una bottiglia di Amarone è normalmente pronta per essere aperta. Dopo l'imbottigliamento, i produttori lasciano ulteriormente riposare in bottiglia il vino per un periodo che va dai sei mesi a oltre un anno per permetterne l'affinamento finale.
L'Amarone può quindi essere aperto subito dopo l'acquisto oppure tenuto in cantina per qualche anno. Più il vino matura in cantina più acquisterà morbidezza e svilupperà i cosiddetti aromi terziari, profumi e sapori più complessi ed evoluti.
Un Amarone più giovane esprimerà sentori di frutta secca, fiori secchi, spezie dolci, con una certa tannicità. Spesso sono ancora presenti i sentori fruttati, ciliegia e marasca soprattutto, tipici dell'uva Corvina.
Dopo 10 anni di maturazione in bottiglia, l'Amarone modificherà il suo carattere, diventando più morbido e vellutato con sentori di cioccolato, tabacco, caffè, cuoio e tannini più morbidi.
Dopo 15-20 anni, un Amarone sviluppa sentori che i palati abituati a vini più moderni potrebbero non apprezzare se non sono soliti degustare vecchie annate.
Un vino affinato per più di 20 anni sarà inoltre estremamente delicato e andrà bevuto entro alcune ore dall'apertura a causa della rapida ossidazione cui va normalmente incontro.
È quindi importante prendere in considerazione questi fattori nel momento in cui si decide quanto a lungo tenere una bottiglia di Amarone nella vostra cantina.

Alcune guide alla degustazione del vino affermano che quando si stappa una bottiglia bisogna calcolare un anticipo di un'ora per ogni anno di invecchiamento del vino in bottiglia. Se ciò fosse vero, per una bottiglia di Amarone del 1967 (una delle annate ancora disponibili sul mercato) bisognerebbe aprire la bottiglia più di due giorni prima di cena!
Un così lungo periodo di ossigenazione non è necessario. 2 o 3 ore sono normalmente più che sufficienti anche per le annate più vecchie.
Inoltre non va sottovalutato il piacere di gustare un vino lentamente e apprezzando tutte le sfumature della sua progressiva evoluzione, dalla "chiusura" iniziale via via verso la totale "apertura" con l'esplosione di profumi e aromi. A ciascun sorso vi sarà una nuova scoperta.
Versando piccole quantità di Amarone poco alla volta in un bicchiere adatto, ampio e alto, e roteando leggermente il vino al suo interno, si potrà aiutare il processo di ossigenazione.

L'Amarone è un vino molto stabile e limpido. Dopo la fermentazione il vino rimane per 4-6 mesi in grandi contenitori di acciaio a decantare prima di essere messo nelle botti di affinamento dove rimane non meno di 2 anni, per alcuni produttori anche 6-8. In questo periodo il vino ha tempo per sedimentare ulteriormente. Inoltre al momento dell'imbottigliato subisce una filtrazione per cui difficilmente produrrà depositi all'interno della bottiglia, anche dopo molti anni in cantina.
Usando un decanter si possono ridurre i tempi di ossigenazione di una vecchia annata ma, in ogni caso, per l'Amarone non è strettamente necessario.

Valgono le regole di servizio per i grandi vini rossi strutturati e da invecchiamento, cioè 16-18°.
Se l'ambiente in cui ti trovi è molto caldo, come ad esempio un ristorante affollato in estate, è bene abbassare di qualche grado la temperatura di servizio. Se versi un vino a 18° in bicchieri tiepidi in un ambiente dove ci sono 30° e più, la sua temperatura salirà rapidamente.
L'Amarone è un vino molto alcolico, una temperatura alta può esaltare ulteriormente la percezione di alcolicità, rendendolo pesante, disarmonico e poco piacevole da bere.
Non temere di chiedere un secchiello di ghiaccio in cui mettere la bottiglia se l'Amarone che ti hanno servito è troppo caldo. L'Amarone è un vino costoso, non rovinarne il piacere bevendolo alla temperatura sbagliata.

Vanno usati bicchieri grandi, dall'apertura ampia che permette al naso di entrare comodamente nel bicchiere quando si sorseggia. In questo modo si può apprezzare al meglio la complessità e intensità dei profumi dell'Amarone e si favorisce una rapida ossigenazione del vino evitando l'uso del decanter.

L'Amarone è un vino con alta alcolicità, complessità e corpo da abbinare a piatti altrettanto strutturati. Abbinamenti tradizionali sono il bollito con mostarde e salsa pearà e la pastissada de caval (stufato di cavallo) tipici della cucina veronese. In generale vanno bene arrosti, brasati, selvaggina, formaggi stravecchi.
Amaroni maturi tendono ad essere più morbidi e vellutati e quindi più versatili negli abbinamenti. Si possono bere con primi piatti saporiti e carni succose anche se meno elaborate.
Vecchie annate o riserve speciali possono essere perfetti vini da meditazione, cioè da bere senza abbinamento al cibo, per il puro gusto di apprezzarne complessità e raffinatezza.

Visitare una cantina di Amarone

La maggior parte delle cantine sono entro i 30' di macchina dal centro città.

Le cantine sono sempre disponibili per visite con degustazione, ma il periodo migliore è sicuramente l'autunno quando è possibile vedere i fruttai con l'uva in appassimento e le cantine nel pieno dell'attività.

In molte cantine c'è sempre del personale a disposizione per accogliere i visitatori. Tuttavia si consiglia sempre di prenotare con un po' di anticipo in modo da essere sicuri che non siano impegnati con altri visitatori o con attività in vigneto o cantina.

Può variare a seconda della cantina ma in genere è attorno ai 45'-1h e comprende passeggiata nel vigneto, visita a fruttai e bottaia e degustazione.

Può variare a seconda della cantina. Per la maggior parte delle aziende è intorno ai 10-15€ a persona per 4-5 vini che includono anche almeno un Amarone. In alcune aziende più prestigiose può essere di 20-30 euro a persona e a seconda dei vini che si selezionano per l'assaggio.

Sì, non è necessario essere un gruppo, la visita con degustazione si può fare anche singolarmente o in coppia.

La visita è adatta a tutti, esperti e principianti. Il livello di approfondimento delle informazioni verrà calibrato sulla base delle conoscenze degli ospiti.
Sia che siate esperti di vino o semplici appassionati, un tour nelle cantina della Valpolicella dove viene prodotto l'Amarone vi offrirà la possibilità di approfondire la vostra conoscenza di questo vino straordinario.

Nelle cantine della Valpolicella avrete la possibilità di parlare direttamente con chi il vino lo fa, dalla vigna alla bottiglia, soddisfacendo ogni vostra curiosità e magari scoprendo qualche segreto di produzione.
Non esitate a contattare le guide turistiche di Veronissima per pianificare il vostro itinerario guidato in Valpolicella.

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