San Floriano
Le Chiese della Provincia di Verona
Nel cuore della Valpolicella, terra di grandi vini, sorge San Floriano, con la sua caratteristica facciata romanica, una delle chiese più belle ed eleganti del veronese.
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Sorse sul luogo ove in epoca romana vi era un cimitero, come dimostrerebbe il reimpiego nei suoi muri di cippi funerari. L'attuale facciata risale però al dodicesimo secolo anche se l'interno ha subito pesanti rimaneggiamenti in epoche successive. E' stata anche definito una San Zeno in miniatura ed effettivamente, la facciata in tufo con le sue lesene ben marcate, gli archetti rampanti e il rosone ricorda molto quella della chiesa più importante di Verona. Ciò che tuttavia rende unica di San Floriano sono i due archi laterali che, congiungendosi alla facciata, creano una particolare armonia e raffinatezza nel bilanciamento delle forme rendendola unica e inconfondibile. Il campanile massiccio e squadrato completa l'insieme facendone un piccolo gioiello del romanico veronese.
I resti del tempio romano dedicato a Flora non lontano dalla pieve.
San Floriano si trova al centro della Valpolicella, nel territorio di San Pietro in Cariano, uno dei villaggi che costituiscono la Valpolicella Classica, la zona storica di origine degli omonimi vini, nella frazione di San Floriano. La chiesa sorge lungo la via che attraversa la linea pedemontana della Valpolicella, da est a ovest, proprio all'altezza dell'imbocco per la Valgatara, una delle valli più belle di tutta la zona.
La pieve è dedicata a Floriano di Lorch, soldato romano di stanza a Loriacum, oggi Lorch, in Austria e, come molti dei primi martiri cristiani, giustiziato una volta scoperta l'appartenenza alla nuova religione che andava diffodendosi nell'Impero Romano. San Floriano è un santo tradizionalmente venerato in Baviera e Austria, e non è un caso quindi vedere una pieve a lui dedicata nel territorio veronese, da sempre luogo di scambio tra i due versanti delle Alpi, allo sbocco della Val d'Adige naturale via di comunicazione con il mondo germanico.
In realtà, secondo alcuni studiosi del territorio, la chiesa venne eretta nei pressi di un tempio pagano dedicato alla dea Flora. Non di rado con la diffusione del cristianesimo le chiese si andavano appropriando dello spazio fisico occupato dai luoghi di culto delle altre religioni. In questo caso la chiesa potrebbe essersi appropriata anche del nome mutandolo da Flora in Floriano. I resti di un tempietto circolare dedicato proprio alla dea romana della natura e delle messi sono ancora visibili nell'elegante giardino di un'azienda vitivinicola poco distante. La Valpolicella fu zona interessata da numerosi insediamenti preromani, con gli Arusnati, e romani, con ville e templi, molti dei quali sicuramente dedicati alle divinità della fertilità data l'antica vocazione vitivinicola.
Nei muri di San Floriano sono inserite numerose lapidi e frammenti di edifici di epoca romana. Molti studiosi ritengono che dove oggi sorge la chiesa, in epoca romana vi fosse probabilmente una necropoli.
La presenza della chiesa è documentata a partire dall'anno 905 ma l'edificio di culto deve essere sicuramente più antico. Certamente la chiesa di San Floriano fu danneggiata dal terremoto del 1117, lo stesso che distrusse il muro esterno dell'Arena. La successiva ricostruzione avvenne nel pieno del periodo romanico e oggi San Floriano rappresenta uno dei più begli esempi di questo stile architettonico. La facciata in particolare ricorda in maniera impressionante quella di San Zeno a Verona tanto da sembrarne una copia in miniatura sia per la scelta del materiale, il tufo con il suo colore caldo, sia nelle forme, con la semplice e pulita struttura a capanna, le lesene, gli archetti rampanti, il rosone e il protiro che, a differenza della "sorella maggiore", è rampante. Una delle caratteristiche più orginali della chiesa sono in due archi che si raccordano ai lati della facciata rendendola elegante e inconfondibile.
L'esterno della pieve è completato dalla massiccia torre campanaria in materiale composito e dal bel chiostro seicentesco.
L'interno della chiesa, a tre navate, è stato rimaneggiato a più riprese fino a metà del 1700, e non conserva più molto dell'originale impianto, creando un grande contrasto con la facciata.
San Floriano è in posizione ottimale per una sosta lungo un itinerario turistico assieme alle guide turistiche della Valpolicella. Magari con un percorso che unisca storia, arte, architettura e gli ottimi vini del territorio, primo tra tutti l'Amarone.
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