Museo Archeologico e Teatro Romano
La visita guidata al Museo Archeologico di Verona è un'esperienza affascinante. Oltre a poter ammirare i numerosi reperti, potrai accedere liberamente al Teatro Romano e godere della spettacolare panorama di Verona dall'Alto.
I nostri prossimi tour
Vista Panoramica
Della terrazza panoramica e delle sale del museo godrai di una vista unica sulla città. Ti aiuterà a comprendere la fondazione romana di Verona, posta all'interno dell'ansa del fiume Adige, con il ponte Pietra che collegava le due sponde e il teatro collocato sulla collina dove sorgeva l'antico insediamento paleoveneto.
Il Monastero dei Gesuati
Il Museo Archeologico di Verona è collocato all'interno dell'antico monastero sconsacrato dei Gesuati letteralmente costruito sul teatro. Ne vari ambienti del complesso sono state ricavate numerose sezioni tematiche con reperti che illustrano i molti aspetti della cultura, dell'arte, dello stile di vita dell'antichità romana.
La visita guidata al Museo Archeologico è ideale per:
- appassionati di storia antica
- curiosi alla ricerca di scorci scenografici per foto suggestive
- studiosi di epoca romana
- scolaresche in gita scolastica come integrazione dell'itinerario nella Verona Romana
N.B. Sfortunatamente l'accesso presenta notevoli barriere architettoniche.
Vediamo brevemente il percorso.
Il Teatro
Il Plastico
Appena entrati nella palazzina della biglietteria in una piccola sala troviamo la ricostruzione tridimensionale del teatro Romano. Del grande edificio oggi rimane meno della metà. Il plastico molto dettagliato ti aiuterà a comprendere com'era strutturato questo luogo di spettacolo.
Il modello si basa sui disegni del grande architetto Andrea Palladio che nel 1500 provò a immaginarne forme e dimensioni basandosi sui ruderi che vide sotto le case che lo ricoprivano completamente. (Sulle vicende che riportarono alla luce il teatro romano di Verona vedi più sotto).
La Cavea
Si accede così al teatro vero e proprio. Le gradinate (cavea)
in pietra chiara, sono per metà ancora ben conservate e
permettono al pubblico di assistere alle rappresentazioni e ai concerti
che si svolgono in estate. Erano solcate da file di gradini più
piccoli in pietra rossa che consentono un più comodo accesso ai
vari settori. Il contrasto tra i colori della pietra dava un effetto molto
elegante e ricercato.
La scena era una struttura architettonica fissa,
realizzata in pietra tufacea. Ne resta solo qualche muro diroccato in
mezzo ai cipressi. Davanti al palco si distingue chiaramente l'orchestra,
lo spazio circolare tra la cavea e la scena destinato alle autorità,
quella che oggi chiamiamo platea.
Sostruzioni e Archi
Il teatro di Verona era costruito secondo il modello greco. La cavea era quindi appoggiata al pendio di una collina e per sfondo aveva un bel paesaggio, in questo caso la città e il fiume.
L'andamento del pendio di colle San Pietro era però irregolare e venne
quindi usato un sistema di costruzione misto. La cavea si appoggia in
parte alla collina e in parte su delle strutture a raggiera per
sostenere la cavea dove mancava il terreno. Questi muri obliqui
si chiamano sostruzioni e si possono ancora chiaramente
vedere.
Erano collegate tra loro da archi e volte.
La parte più alta del teatro era decorata da una serie di archetti. Sui
pilastri sono incisi i nomi delle famiglie che donarono denaro per la
costruzione di questo edificio pubblico. Tra esse la gens
Gavia che sponsorizzò molte opere pubbliche tra cui l'Arco
dei Gavi.
Ingresso al Museo
Si sale per le ripide scalinate che portano all'ex monastero dei Gesuati
dove si trova il Museo Archeologico vero e proprio.
Nell'ingresso sono esposte numerose iscrizioni sacre, paraste e
cornicioni degli edifici pubblici di Verona in epoca imperiale.
Erano le decorazioni in pietra finemente lavorate a bassorilievo
con motivi floreali e geometrici, volute, ecc. Ci danno una
chiara idea dello sfarzo della città in epoca antica.
L'Intercapedine
Attraverso un'apertura nel pavimento si può vedere l'impressionante intercapedine scavata nel tufo tutto attorno al teatro. È una grande fossa, profonda diciotto metri, larga due, che sostanzialmente separa la cavea dalla collina. Aveva la funzione di isolare le gradinate dalle infiltrazioni d'acqua.
Il Chiostro delle Epigrafi
Salendo al piano successivo ci si trova nel suggestivo chiostro del vecchio monastero. Qui è stata allestita la collezione di epigrafi, le pietre tombali con iscrizioni funerarie in ricordo dei defunti. Alcune sono decorate con raffigurazioni della persona a cui sono dedicate o figure mitologiche legate al regno dell'aldilà, come gli eroti, figure alate e piangenti appoggiate a fiaccole capovolte che rappresentano la fine della vita.
La Chiesa e i Mosaici
Dal Chiostro si accede alla chiesa di San Gerolamo, protettore dei Gesuati. Qui sono stati esposti alcuni mosaici provenienti da domus e ville romane del territorio di Verona. Molti stupiscono per la modernità dei motivi decorativi geometrici che non sfigurerebbero in un'attuale casa di design.
Alcuni mosaici provengono dalla villa romana di Negrar, in Valpolicella, scoperta per la prima volta negli anni '30 ma solo recentemente scavata in tutta la sua interezza.
Se vuoi approfondire
La villa di Negrar e gli altri siti archeologici romani della Valpolicella
SCOPRI DI PIÙSaliamo adesso al piano superiore dell'edificio attorno al chiostro. La sala è divisa in varie sezioni dedicati a vari argomenti.
La Casa Romana
Iniziamo con la casa romana. Sono esposte decorazioni in pietra e bronzo delle domus patrizie: una fontanella in pietra finemente scolpita, una testa in bronzo di una balaustra. C'è poi una bella collezione di antefisse, le tegole finali dei tetti romani, spesso decorate con figure mitologiche come gorgoni e mostri che dovevano tenere lontani gli spiriti maligni.Riti Funebri
In questa sezione le urne cinerarie e i corredi funebri rinvenuti in alcune sepolture scoperte in territorio veronese.
La Tomba del Medico
Particolarmente interessante è il corredo funegre proveniente dalla cosiddetta "Tomba del Medico". Nel sarcofago furono infatti rinvenuti numerosi strumenti chirurgici in bronzo come bisturi, pinzette, ecc.
Da un sarcofago in piombo emersero invece due monete d'oro. Venivano messe nella tomba del defunto perché ci pagasse Caronte per la traversata del fiume che separa il regno dei Morti.
Monumenti e Luoghi di Spettacolo
Si passa quindi alla sezione dedicata ai grandi monumenti ed edifici di spettacolo.
L'Arco dei Gavi
Un modello in legno del '700 ci mostra come appariva l'Arco dei Gavi prima che venisse demolito da Napoleone.
L'Arena e i Gladiatori
Nel '700 era di moda tra i nobili stupire i propri ospiti con oggetti curiosi che nascondessero "sorprese". È qui esposto un tavolino da caffè che si apriva mostrando al suo interno una perfetta riproduzione in legno dell'Arena di Verona. È talmente dettagliata che si possono vedere i negozi, le botteghe, le abitazioni che un tempo occupavano gli arcovoli dell'anfiteatro e l'allestimento interno per la "caccia", una specie di corrida tra tori e cani mastini molto popolare nel XVIII secolo.
Gladiatori e Pugili
L'elmo del Secutor
Particolarmente suggestiva è la testa di una statua in pietra raffigurante un gladiatore. Si tratta di un secutor, caratterizzato dall'elmo ovoidale e liscio.
Il cestus del pugile
Altrettanto affascinante la mano in bronzo di un pugile che impugna un cestus. Era il caratteristico "guantone" dei pugili antichi, una specie di micidiale tirapugni fatto di strisce di cuoio rinforzato. Non di rado gli incontri di pugilato erano mortali.
Si tratta probabilmente dei frammenti di alcune delle numerose statue che decoravano l'anfiteatro.
Nella stessa sezione sono esposti i pavimenti a mosaico di una domus scoperta a Verona. Raffigurano combattimenti di gladiatori con i dettagli delle loro armature e i momenti salienti dell'incontro. Si possono chiaramente distinguere il trace, il mirmillone, il secutor, il retiario e perfino l'arbitro che dirigeva l'incontro. Sembra quasi che il ricco proprietario della villa volesse avere sempre sott'occhio i propri beniamini che andava ad ammirare in Arena. Proprio come oggi un appassionato di calcio ha il poster della squadra del cuore appeso in camera da letto.
Se vuoi approfondire
I Gladiatori nel mondo romano
SCOPRI DI PIÙIl Teatro
Ampio spazio è dedicato al teatro, con i frammenti delle statue e delle decorazioni rinvenuti durante le varie campagne di scavo per riportarlo alla luce. Raffigurazioni del dio Dioniso, patrono del teatro, e bassorilievi con le varie tipologie di maschere che gli attori utilizzavano durante la recitazione. Bastano anche solo pochi frammenti per rendersi conto di quanto fosse sfarzoso questo luogo di spettacolo.
Alcuni dipinti settecenteschi raffigurano ipotetiche naumachie sull'Adige, tra il ponte Pietra e il ponte Postumio, proprio davanti al teatro. Secondo alcune teorie si svolgevano qui gli spettacoli di battaglie navali, con il pubblico che assisteva dal grande edificio della scena teatrale.
Il Refettorio e le Sculture
Scendiamo ora di nuovo al pian terreno del museo.
Nel refettorio del convento, sotto una raffigurazione dell'ultima cena
decisamente leonardesca, trova collocazione una splendida collezione di
sculture di epoca imperiale, avvolte da una luce morbida e diffusa che le
valorizza.
Corpi senza testa
Potrai ammirare le grandi figure di uomini e donne, avvolti nelle loro toghe e stole drappeggiate sontuosamente. Era forse la statua di un imperatore il torso con la lorica, la tipica armatura romana, rappresentata nei minimi particolari.
Molte delle statue sono prive di testa, andata perduta in qualche momento delle rocambolesche vicende che nell'arco di duemila anni le hanno portate qui.
Teste senza corpo
Una sezione è invece dedicata proprio a teste di scultura prive di corpo. Alcune sorprendono per la grande verosimiglianza che mostra non solo dettagli di acconciature elaborate, ma anche piccoli difetti della fisionomia tipici del realismo di certi periodi dell'arte romana.
Le Celle e i Vetri Romani
Nelle piccole celle dei monaci è esposta una collezione di vetri romani. Olle per la raccolta delle ceneri funerari, balsamari e ampolle per la conservazione di unguenti e profumi, coppe e bicchieri per i simposi che mostrano la maestria degli artigiani romani. Un'importante zona di produzione era Aquileia a cui Verona era direttamente collegata tramite la via postumia. Sono stati rinvenuti in vari siti sparsi sul territorio veronese, soprattutto all'interno di corredi funerari.
Bronzetti Italici
Le altre celle sono invece dedicate ai bronzetti. Si tratta di piccole statuine che venivano usate come offerte votive nei templi. Rappresentano la divinità a cui si chiedeva la grazia oppure un offerente in atto di preghiera, o ancora parti del corpo o animali per la cui guarigione si chiedeva l'intervento divino. Le provenienze e le epoche sono varie.
La Grande Terrazza e i Reperti Architettonici
È uno dei luoghi più affascinanti del complesso archeologico del Teatro Romano. Una grande terrazza a picco sulla città. Da qui si vede chiaramente l'ansa del fiume Adige dove i romani collocarono Verona e il ponte pietra che collegava le due sponde. Alle nostre spalle sono ancora chiaramente visibili i camminamenti scavati nel tufo che portavano alla sommità di colle San Pietro. Qui prima dell'arrivo dei romani vi era l'antico insediamento paleoveneto di Verona. In seguito divenne un'area sacra, come dimostra il recente ritrovamento di un tempio.
All'aperto, nella terrazza sono stati collocati grandi resti di strutture architettoniche come una parte delle colonne che decoravano l'Arena, capitelli, grandi cippi funerari, ecc.
Mostre Temporanee
Uno spazio all'interno del museo è dedicato alle frequenti mostre temporanee. Si tratta di poche teche che però permettono di esporre a rotazione una parte degli immensi depositi del Museo Archeologico. Le mostre che vi si svolgono sono sempre molto interessanti e trattano soprattutto temi della vita quotidiana dell'antichità romana spesso trascurati perché erroneamente considerati minori. Tra le mostre che si sono alternate quella sulle misure dei romani, sulla cura del corpo, sugli oggetti in vetro di uso quotidiano.
La Scoperta Del Teatro
Non si era mai spenta la memoria, quasi mitica, di un teatro romano a Verona. Architetti rinascimentali tra cui lo stesso Andrea Palladio, si erano cimentati in possibili ricostruzioni di fantasia. Fu solo verso la fine dell'800 che Andrea Monga, un ricco commerciante veronese con la passione per l'archeologia, acquistò l'area e iniziò i primi scavi e le demolizioni degli edifici per riportarlo alla luce. In quasi duemila anni case, una chiesa, edifici vari, tra cui lo stesso monastero dei Gesuati in cui si trova oggi il Museo Archeologico, avevano completamente ricoperto l'antico teatro del I secolo avanti Cristo.
Solo la chiesa dei Santi Siro e Libera fu mantenuta e ancora oggi si innalza, con un effetto piuttosto surreale, in mezzo ai gradini della cavea.
Nel corso degli scavi emerse un'immensa quantità di reperti e materiale vario. Molte sculture sono state montate su piedistalli e lasciate nel boschetto di cipressi a fianco del teatro con un effetto molto suggestivo.
La visita con una guida turistica del Museo Archeologico e del Teatro Romano ti permetterà di apprezzare appieno questi luoghi così complessi e ricchi di storia.
Contattateci per qualsiasi domanda o informazioni più dettagliate su visite guidate al Museo Archeologico e Teatro Romano di Verona:
Informazioni e prenotazioni:
+39 333 2199 645 info@veronissima.com P.I. 03616420232 C.F. CPPMHL74L13L781C