ITINERARI
Mantegna e il Rinascimento a Verona. Itinerari e visite guidate:
Un dettaglio della pala di San Zeno di Andrea Mantegna
La grande mostra del 2006 "Mantegna e le arti a Verona" ha fatto conoscere l'influenza che Mantegna, attraverso capolavori come la pala di San Zeno e quella di Santa Maria in Organo, esercitò sulla scena artistica della città scaligera. Si è riscoperto il vitale e poliedrico ambiente culturale del Quattrocento a Verona, con le espressive sculture di Giovanni Zebellana, gli affreschi dei Morone, le sbalorditive tarsie di Fra Giovanni, le miniature e i raffinatissimi dipinti di Girolamo dai Libri e molte altre opere di artisti e artigiani veronesi. La città intera si è messa in mostra, coi resti romani che ispirarono gli artisti, le prime, elegantissime architetture rinascimentali come la Loggia del Consiglio. Verona ha trovato nuova coscienza di se', e per le vie del centro storico si notano ora i portali quattrocenteschi, le Madonne Donatelliane incastonate nei muri, capolavori dimenticati ospitati nelle chiese, da visitare con uno sguardo nuovo assieme alle nostre guide turistiche.
ITINERARI TEMATICI
La mostra non è dunque finita, ma continua nei nuovi itinerari pensati per farla vivere ancora. Itinerari guidati che si snodano tra chiese e musei che con le loro opere hanno avuto un ruolo nella grande rivoluzione mantegnesca che esplose a Verona nel '400. Gli itinerari sono molto ricchi e complessi, ideali per scolaresche in gita e per appassionati d'arte. Possono essere strutturati come percorsi guidati di mezza giornata (almeno 3 ore) o di una giornata intera.
Qualsiasi itinerario su Mantegna a Verona non può che partire dalla basilica di San Zeno, dove si trova quello che è il più grande capolavoro dell'artista padovano: la pala Correr. Un'opera straordinaria che diventa parte integrante della stessa struttura architettonica della grande chiesa. Un'opera minuziosa in cui l'artista, promettente ma non ancora affermato, vuole dare sfoggio della sua immensa abilità.
La profondità e il volume dell'opera di Mantegna contrasta fortemente con le piatta semplicità dei cicli affrescati della "bibbia dei poveri" sulle pareti delle navate e permette di comprendere meglio la straordinaria rivoluzione del Rinascimento.
Dopo san Zeno altra tappa imprescindibile per comprendere l'effetto che l'opera di Mantegna ebbe sulla scena artistica veronese è il convento francescano di San Bernardino. All'interno della chiesa si trova il primissimo tentativo di un pittore veronese di imitare il nuovo stile. E' la pala d'altare di Francesco Benaglio, che non regge certo il confronto con il maestro, ma dimostra il grande clamore e influenza esercitati dalla pala di San Zeno sulla scena artistica veronese della seconda metà del '400.
Sempre a San Bernardino si trova la Sala Morone. Si tratta di una grande sala, adibita un tempo biblioteca del monastero le cui pareti sono interamente ricoperte dagli affreschi di Domenico e Francesco Morone, padre e figlio, pittori della seconda generazione di artisti che, apprese appieno le nuove tecniche introdotte da Mantegna, seppero realizzare opere di grande qualità e impatto.
Un'altra tappa di questo tour nella Verona rinascimentale è rappresentata dal museo di Castelvecchio. Le sale della pinacoteca in particolare, offrono alcuni esempi dell'arte del periodo. Dipinti dei Bellini, Mantegna stesso, le sculture di Zebellana, ma soprattutto alcune meravigliose tele di Girolamo dai Libri, il più mantegnesco tra tutti i pittori veronesi, in cui ritroviamo tutte le soluzioni del maestro padovano: profondità, volumi, precisione dei particolari e dettagli, ma anche pose e atteggiamenti dei personaggi, vengono diligentemente ripresi con diligenza ma anche con grande originalità e personalità.
Può diventare un'altra tappa di questo percorso guidato. Mantegna fu un grande appassionato e collezionista di antichità romane. Come molti artisti della sua generazione, studiò e copiò elementi decorativi per le proprie opere da resti e reperti romani che iniziavano a venire riscoperti con la moda per le antichità della sua epoca. Nel Museo Lapidario Maffeiano è conservato un cippo romano con alcuni putti in bassorilievo che vennero ripresi dal Mantegna in una delle sue opere più famose: La camera degli sposi a Mantova. Lapidi e basamenti funerari romani nel del museo offrono un grande esempio del repertorio di festoni, simboli ed elementi decorativi che si ritrovano nei dipinti di Mantegna e degli altri artisti rinascimentali.
Con la vostra guida turistica di Verona potrete scoprire il complesso di Santa Maria Matricolare, il Duomo di Verona, con il ciclo di affreschi in trompe-l'œil di Giovanni Maria Falconetto, che ricoprono le pareti delle navate e che mostrano chiari i segni dell'influenza dell'opera di Andrea Mantegna.
Un'altra tappa fondamentale di questo percorso guidato è sicuramente la chiesa di Santa Maria in Organo. In essa, fino al '700, era conservata l'altra opera di Mantegna per Verona, poi finita nella collezione Trivulzio e oggi al Castello Sforzesco di Milano. La chiesa fu quindi un altro centro di sviluppo di pittura e arte rinascimentale a Verona con opere di Girolamo dai Libri e successivamente con la facciata del Sanmicheli.
L'opera più straordinaria di questa chiesa è tuttavia nascosta dietro l'altare. E' il coro con le tarsie in legno di Fra' Giovani da Verona. Si tratta di circa quaranta "dipinti" realizzato con intarsi di legni di colori differenti con una maestria che lascia sbalorditi. In essi prospettive, volumi, paesaggi di chiara impronta mantegnesca e rinascimentale.
Nel corso degli spostamenti, la guida turistica di Verona che vi accompagnerà si soffermerà ad illustrare palazzi, vie e piazze dove si ritrovano elementi propri del periodo artistico preso in considerazione. Verrà così illustrata la Loggia del Consiglio in piazza dei Signori, primo edificio rinascimentale del Veneto, con le sue decorazioni e i medaglioni che ricordano i profili di imperatori sulle monete romane, la madonna donatelliana in via Fogge, ma anche gli antefatti e la successiva evoluzione del Rinascimento in Manierismo grazie proprio al successore di Mantegna come pittore di corte dei Gonzaga: Giulio Romano.
Gli affreschi di piazza Erbe hanno un chiaro legame con palazzo Te a Mantova. Si potranno inoltre visitare alcune delle opere esposte alla mostra che furono prese in prestito da chiese e musei cittadini come ad esempio la scultura di San Pietro Martire di Sant'Anastasia.
Tutte le tappe qui illustrate possono essere selezionate e composte differentemente per percorsi personalizzati. Informazioni o per prenotare una visita guidata nella Verona del Mantegna: