Tour di Soave: il vino
Una visita guidata con degustazione in una cantina di Soave permette di scoprire un vino versatile e armonioso. Il territorio è ricco di storia e bellezze naturali. Si può visitare il castello di Soave e Illasi ed effettuare un percorso panoramico sulle colline dell'est veronese. Un tour delle cantine di Soave è un'esperienza bellissima, adatta a tutti: appassionati di vino, curiosi, gruppi organizzati, visitatori individuali e coppie.
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Le cantine da visitare sono numerose e varie. Ci sono i grandi impianti
industriali da milioni di litri all'anno, o le piccole aziende
vitivinicole a conduzione famigliare che producono artigianalmente qualche
decina di migliaia di bottiglie.
Molte cantine di Soave sono aperte anche nel week end.
Tra Soave e Verona la distanza è di circa mezz'ora di macchina. Questo
rende Soave una destinazione ideale anche per una gita di mezza
giornata per chi soggiorna a Verona o nelle zone limitrofe.
Sull'autostrada A4 Milano-Venezia uscire al casello
Soave-San Bonifacio e in meno di 10 minuti si giunge al borgo.
In treno la stazione più vicina è San Bonifacio, sulla linea
Milano-Venezia dove però fermano solo i treni locali o
regionali. Dalla stazione si può raggiungere il centro di Soave in circa
quindici minuti di auto o autobus. La vostra guida turistica di Soave
potrà incontrarvi direttamente in stazione.
All'interno delle mura medievali o nelle immediate vicinanze sono presenti alcune cantine (Corte Mainente, Coffele, Cantina del Castello, Pieropan, Borgo Rocca Sveva). La maggior parte delle aziende vitivinicole si trova però nel territorio circostante, tra le colline o a Monteforte d'Alpone, a pochi minuti di macchina da Soave.
Il Nome
Prima che dilagasse la moda del Prosecco e del Pinot Grigio, il Soave era
il vino prodotto in Veneto più esportato e apprezzato in Italia e nel
mondo. Molti ancora pensano erroneamente che il nome del paese derivi
dalla soavità del suo vino. In realtà è il borgo fortificato che
ha dato il nome al vino.
“Soave” probabilmente deriva dalla parola “Svevi”,
nome di una popolazione germanica che si stanziò qui nel corso delle
invasioni barbariche alla fine dell'Impero Romano.
Il Vino Soave
Il Soave è sempre un vino bianco, che però si trova in
molte tipologie e stili diversi.
Giovane è fermo e secco. Invecchiato diventa morbido e strutturato. Può
essere anche spumante o dolce passito.
Non ha un'aromaticità preponderante. Il suo carattere si basa
sull'equilibrio tra acidità e mineralità. Questo è il segreto del
successo del Soave. Il suo delicato bouquet comprende
tipicamente note di fiori di sambuco, ginestra,
agrumi, timo, mandorla.
Nelle varietà Superiore e Riserva si distinguono
note minerali di selce, pietra focaia, frutti tropicali.
Se il vino ha passato un periodo di affinamento in botte
si aggiungono note di vaniglia e spezie dolci.
Il Soave è un vino molto versatile. Si abbina perfettamente a una grande varietà di occasioni, piatti, cucine nazionali e internazionali.
La zona di Soave è una denominazione di origine controllata.
Per potersi fregiare del nome in etichetta il vino deve sottostare a un
rigido disciplinare di produzione.
Innanzi tutto è fondamentale dove le uve vengono coltivate. Gusto e
caratteristiche del vino variano molto a seconda del terreno e
dell'altitudine. Per questo esitono sotto-denominazioni. In etichetta si
potranno dunque trovare varie combinazioni di diciture a seconda di zona e
tipologia.
DOC Soave – Classico – Colli Scaligeri
Come per tanti altri vini italiani, la dicitura Classico indica il vino della zona dove è nata denominazione. A Soave questa coincide con il Monte Tenda e l'area collinare che divide la Val Tramigna e la Val D'Alpone.
L'area collinare a est e a ovest delle due valli è fuori dalla zona Classica ma è qualitativamente simile. Si è perciò voluto sottolineare questa specificità con la sotto denominazione Colli Scaligeri.
Soave, senza ulteriori specificazioni, si riferisce invece al vino prodotto nell'ampia zona pianeggiante. Tende ad essere più semplice e delicato.
DOCG Soave Superiore - Riserva
L'elevazione dei vigneti è un fattore determinante per la qualità del
Soave. Il vino classificato come Soave Superiore può essere prodotto solo
con uve di vigneti di collina: Classica o Colli
Scaligeri. Le rese massime di uva per ettaro sono ridotte. Si ottengono
così mosti più concentrati e una gradazione alcolica più alta che da
disciplinare dev'essere di almeno 12%. Negli ultimi anni in realtà
raramente si ferma sotto il 13%. La messa in commercio può avvenire dopo
almeno 6 mesi di affinamento.
La denominazione Superiore Riserva è appannaggio del
Soave migliore, con gusto e aromi ancora più intensi. Deve avere almeno
12,5% di gradazione alcolica e un anno di affinamento. Alcuni produttori
utilizzano botti di rovere per la maturazione in cantina, che donano al
vino note speziate e vanigliate.
Superiore e Riserva sono insigniti della DOCG (Denominazione di
Origine Controllata e Garantita), la più alta certificazione di
origine nel sistema di classificazione italiano. Sono vini più strutturati
e corposi.
Anche se i vini bianchi vanno di norma consumati giovani, potete
conservare bottiglie di Soave Superiore e Riserva per diversi anni nella
vostra cantina. Anche una decina per le annate migliori. Il risultato
della maturazione vi sorprenderà.
Soave Spumante
Molti produttori utilizzano il vino Soave come base per la spumantizzazione, sia in autoclave che in bottiglia. I risultati sono in genere molto gradevoli, e per alcuni prodotti decisamente interessanti.
Recioto di Soave
Il Soave può anche essere un vino passito dolce, da
abbinare al dessert o a formaggi stagionati. Al momento della vendemmia,
le uve migliori vengono delicatamente selezionate a mano e messe
ad appassire per un periodo di 3-4 mesi in cassette o nelle
tipiche mensole di incannucciato. In questo periodo negli acini i liquidi
evaporano e zuccheri e altre sostanze aromatiche si concentrano e
affinano.
Nella fase di vinificazione la fermentazione viene fermata prima che tutti
gli zuccheri si trasformino in alcol.
Il risultato è un vino alcolico ma piacevolmente dolce.
Grazie agli alti livelli di minerali e acidi che controbilanciano, non
risulta stucchevole però. Spesso sviluppa un'aromaticità insolita e
intensa, con note di miele di castagno, cedro
candito, albicocche secche, frutti
tropicali.
Il Recioto di Soave è un vino dal colore dorato, molto fine ed elegante,
perfetto per i dolci, la frutta secca. Si può anche abbinare per contrasto
a formaggi saporiti come caprini ed erborinati.
Abbinamenti del Soave
Il Soave è un vino molto versatile. Nei suoi diversi stili può abbinarsi
a tutte le fasi di un pasto.
Spumante è perfetto per un brindisi di aperitivo.
Da giovane e fresco è l'ideale per l'antipasto, con
prosciutto, salami grassi come la Soppressa Veneta, finger food,
primi leggeri, carni bianche, fritti, pesci e crostacei delicati.
Quando è più strutturato come il Superiore o il Riserva
si accompagna bene a primi saporiti, pesce dal gusto deciso, arrosti di
carni bianche, formaggi di media stagionatura. Il Recioto
è ideale per dolci di pasta frolla, crostate di marmellata, frutta secca
in guscio, oppure formaggi dal sapore intenso.
Il Soave ha avuto uno straordinario successo in Giappone.
Grazie alla sua aromaticità discreta ed elegante è un
perfetto abbinamento alla cucina nipponica. Non solo per sushi e
sashimi, ma anche con piatti dove la componente sapida
(umami) necessita di un vino gustoso ma non invadente.
La Geologia di Soave
La geologia della zona di produzione del Soave è molto complessa. Come
tutta l'area sub-alpina veronese è caratterizzata da uno spesso
strato di calcare accumulatosi nel corso di milioni di anni
quando questa zona era il fondo di un mare tropicale.
Qui però alla stratificazione di calcare si aggiunse un'intensa
attività eruttiva che accumulò nella zona grandi quantità di lava
solidificata.
I vulcani oggi sono scoparsi. I movimenti tettonici e l'erosione hanno
modellato le dolci colline e le vallate tipiche dei monti Lessini.
Dove un tempo il paesaggio era selvaggio come alle Hawaii, con mare tropicale e violenti fenomeni eruttivi, oggi ci sono i vigneti del Soave. Le caratteristiche del terreno, e quindi del vino che vi si produce, risentono molto di quell'antica attività geologica. Molti vini Soave sono caratterizzati da una mineralità vulcanica, in particolare quelli prodotti con uve coltivate sul monte Tenda e attorno alla valle d'Alpone. Qui infatti si trova il suolo più ricco di basalto e altre rocce effusive ed intrusive.
La Garganega: l'uva del Soave
L'uva del vino Soave è la Garganega, un vitigno autoctono
coltivato solo nel veronese e nel vicentino. La Garganega è un'uva
generosa, che nel suolo ricco delle colline e valli di Soave dà produzioni
abbondanti ma di qualità. È un'uva neutra, senza aromi
preponderanti. Questo permette al terreno di esprimersi al meglio,
trasmettendo al vino la sua impronta minerale.
Nell'uvaggio del Soave sono facoltativi Trebbiano di Soave
e Chardonnay fino a un massimo del 30%. Negli ultimi
anni tuttavia, il Soave 100% Garganega è diventato la norma per gli
enologi che cercano la qualità legata al territorio.
Sempre più frequenti sono anche i vini monovigneto. È
sorprendente come terreni confinanti possano dare vita a vini così diversi
tra loro.
Il Tour delle Cantine di Soave
Nel tour guidato delle cantine di Soave è possibile fare delle bellissime passeggiate nei vigneti. In estate si potrà scoprire la Garganega coi suoi bei grappoli dorati. La visita prosegue nella bottaia, spesso scavata nella roccia, dove i vini riserva trascorrono il tempo di affinamento. Il tour naturalmente si conclude con e un assaggio dei vini più tipici. Si possono abbinare stuzzichini a base di formaggio e salumi. Alcune cantine hanno splendidi pergolati all'aperto dove trascorrere un momento di relax sorseggiando del buon vino.
Prima o dopo la cantina si può fare la visita guidata del castello e del borgo medioevale.
All'interno del borgo e nelle immediate vicinanza sono numerosi i ristoranti, le enoteche le gastronomie di prodotti tipici dove è possibile assaggiare e acquistare i prodotti del territorio.
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