Galleria d'Arte Moderna
La Galleria d'Arte Moderna di Verona riunisce in un'unica sede la collezione Achille Forti e una selezione delle collezioni Fondazione Domus. L'esposizione copre un arco temporale che va da metà '800 a metà '900 con opere di grandi esponenti delle avanguardie italiane e aree tematiche legate alla città di Verona. Sede espositiva è Palazzo della Ragione, antico edificio pubblico medievale.
Le nostre guide turistiche, sempre attive nella nella divulgazione delle bellezze del territorio, iniziative ed eventi, saranno liete di accompagnarvi nella visita guidata a Palazzo della Ragione e alla Galleria d'Arte Moderna anche a integrazione di uno dei numerosi itinerari guidati di Verona.
Informazioni e visite guidate:
+39 333 2199 645 info@veronissima.com P.I. 03616420232 C.F. CPPMHL74L13L781C
I nostri prossimi tour
L'Esposizione
Vedute di Verona
L'esposizione si apre con un'introduzione alla Verona ottocentesca attraverso scorci e vedute dipinte e le prime fotografie in bianco e nero. Queste opere offrono una testimonianza dei luoghi, dei personaggi e delle atmosfere del XIX secolo e di come sono cambiati palazzi e monumenti. In questa sezione Baldassarre Longoni con “Verona da Castel San Pietro”, Alfredo Savini “Pescatori a Garda”, Giulio Trentini “Le perle del lago”.
Il Monumento a Dante
Particolarmente significativo per la storia della città è il bozzetto della statua del monumento a Dante realizzato da Ugo Zannoni. In un Veneto ancora sotto il dominio Austroungarico, realizzare un monumento pubblico a Dante, padre della lingua di un paese di cui Verona non faceva parte, aveva una forte valenza patriottica e nazionalista e sarebbe potuto costare caro ai promotori.
La satua finita fu collocata in piazza dei Signori, proprio di fronte a Palazzo della Ragione sede della Galleria d'Arte Moderna.
Il Risorgimento
Anche la celebre “Meditazione” di Francesco Hayez si colloca in queto filone di grande impegno politico degli artisti italiani nell'Ottocento. Sempre in queste prime sale trova posto anche il dipinto "Carlotta Aschieri uccisa dagli austriaci il 6 ottobre 1866" di Pietro Rossi, Giovanni Fattori con “Grandi manovre”, che prosegue l'impegno patriottico.
Anche il bozzetto per il monumento a Paolo Veronese di Torquato della Torre si colloca in una dimensione di riscoperta di Verona e della sua gloriosa storia all'indomani dell'annessione.
Il Primo Novecento
Verona tra fine Ottocento e primi Novecento, fino agli anni che precedono la I Guerra Mondiale è una città che vive un momento di straordinaria felicità e spensieratezza che si trasmette nelle arti, con la nascita del festival
lirico all'Arena, in architettura con il movimento liberty e decò di Ettore Fagiuoli, con lo sviluppo di una borghesia che ha voglia di modernità e di rinnovamento.
Le prime avanguardie europee come impressionismo, simbolismo, puntinismo vengono introdotte a Verona da autori come Angelo Dall'Oca Bianca che le declina in soggetti legati alla tradizione e al costume locale.
"Stelle Cadenti" - Angelo Dall'Oca Bianca
Antesignani del Novecento più tipicamente italiano sono invece il “Ritratto di Teresa Mandinelli” di Felice Casorati, Guido Trentini con “La pianta rossa”, Umberto Boccioni, morto e sepolto a Verona, Balla, Pio Semeghini, Gino Rossi.
Le Avanguardie
All'indomani della Grande Guerra si assiste all'esplosione delle avanguardie con Ardengo Soffici “Collage”, Gino Severini, Augusto Mansini “Mattino d'inverno”, “Veduta di Ponte Pietra”, Rovato Righetti soprannominato Di Bosso, “Il Paracadutista” in pieno stile aeropittura, cui si contrappone la ricerca delle radici classiciste nelle opere di Giorgio De Chirico “Cocomeri con corazze e paesaggio” del 1924, Alberto Savinio “Il poema marino”, “Venerdì santo” e ancora Cagnaccio di San Pietro “Allo specchio” e “Maternità II” con il cambiamento della poetica visiva che porta progressivamente al '900 italiano e al realismo magico di Ubaldo Oppi “Ragazzo cadorino”, “I tre chirurghi” e lo splendido “Giocoliere” di Antonio Donghi.
Secondo Dopoguerra
Da lì si passa nuovamente al successivo disfacimento della forma con Marino Marini “Cavaliere”, Filippo De Pisis, Arturo Martini “Donna che nuota sott'acqua”. Alla crisi del monumentalismo italiano si contrapporrà Pino Casarini, decoratore, scenografo, le cui tracce si ritrovano in tutta la Verona del '900, con la sua “Disfida di Barletta”.
L'Informale
Nelle ultime sale una carrellata di autori del periodo informale italiano con opere di Vedova, Capogrossi, Crippa, ecc.
Allestimento
La scelta e la disposizione delle opere è fatta per creare un confronto tra opposte tendenze artistiche all'interno dello stesso arco temporale, con un contrasto tra avanguardie e all'opposto le istanze più classiciste e formali. Da questo emerge il ruolo che Verona ha spesso avuto nello scenario della storia dell'arte, anche in ambito contemporaneo. Verona, pur essendo quasi sempre stata città di provincia, grazie alla sua posizione e caratteristiche è spesso riuscita a mantenere una sua indipendenza e originalità artistico-culturale.
Rotazioni
La mostra avrà una sua struttura con alcune opere che ne costituiranno l'ossatura ma sarà animata da cambi e prestiti che contribuiranno a mantenerla viva e mutevole.
Il Palazzo della Ragione
Lo stesso ambiente espositivo della Galleria d'Arte Moderna contribuisce a rafforzare ulteriormente questo stretto legame con Verona. Il Palazzo della Ragione è infatti uno degli edifici più antichi della città (esclusi naturalmente i monumenti romani), tra i più antichi palazzi pubblici d'Italia. Fu realizzato a metà del 1100 unendo in un progetto unitario preesistenti edifici medievali. È stato di volta in volta sede dell'arengario, mercato, sede comunale, tribunale di Verona fino agli anni '80 del XX secolo. Dopo un lungo periodo di abbandono è stato finalmente restaurato con un intervento di Afra e Tobia Sccarpa, figli del grande Carlo Scarpa, trasformandosi in un centro espositivo polifunzionale. Il restauro è avvenuto nel solco delle linee guida tracciate da Carlo Scarpa che a Verona ha lasciato il suo segno con il celebre restauro di Castelvecchio, accostando spesso elementi molto moderni e minimali alle architetture antiche, creando così un contrasto che mette in risalto il fascino dell'edificio.
Il Palazzo della Ragione è un grande esempio di architettura romanica, con la tipica alternanza di tufo e mattoni. Su questa struttura, nel corso dei secoli, sono intervenute alterazioni e rifacimenti, come le arcate interne rinascimentali, la scala della Ragione in stile composito, la facciata che dà su piazza delle Erbe in stile neoclassico, la magnifica cappella dei Notai, trionfo dell'arte settecentesca veronese.
La Torre dei Lamberti
Completa il complesso la Torre dei Lamberti, l'antica torre comunale, tuttora edificio più alto di Verona, che si innesta nel palazzo. Con un unico biglietto di ingresso è possibile visitare sia la torre dei Lamberti, salendo con l'ascensore fino alla terrazza panoramica, sia alla mostra.
Cappella dei Notai
Il palazzo di per sé sarebbe motivo sufficiente per una visita. Vi si possono ammirare l'imponente colonnato interno, con arco di trionfo e immensa serliana, eretti nel '500 da una bottega sicuramente molto vicina a Michele Sanmicheli. Il capolavoro del palazzo è però la spettacolare Cappella dei Notai, un piccolo gioiello del '700 riccamente decorato con volte affrescate, lavori di alta ebanisteria e le imponenti tele di Louis Dorigny che raffigurano gli esorcismi di San Zeno.
Per maggiori informazioni e dettagli sulla Galleria d'Arte Moderna Achille Forti e sulle visite guidate alla mostra e a Verona:
Informazioni e prenotazioni:
+39 333 2199 645 info@veronissima.com P.I. 03616420232 C.F. CPPMHL74L13L781C