Peschiera del Garda
Peschiera è una delle principali cittadine del lago di Garda, tra i più antichi e tra i più interessanti per effettuare una visita guidata accompagnati da una guida turistica di Peschiera, in circa un’ora e mezza di piacevole passeggiata. Sono molti gli argomenti da trattare durante il tour di Peschiera per cui può essere meta sé stante o diventare una tappa di un itinerario più lungo e articolato che includa anche Sirmione e Desenzano andando verso ovest, oppure Lazise, Bardolino, ecc., andando verso est.
Informazioni e visite guidate a Peschiera:
+39 333 2199 645 info@veronissima.com P.I. 03616420232 C.F. CPPMHL74L13L781C
I nostri prossimi tour
Visita guidata di Peschiera
Il tour di Peschiera parte normalmente dalla darsena dove oltre alle
piccole imbarcazioni da diporto spesso sostano anche i grandi battelli
della linea di navigazione Garda, su cui ci si può
imbarcare per delle gite sull'acqua per raggiungere gli
altri paesi e cittadine della costa.
Davanti a noi si apre il lago nella sua massima ampiezza, chiuso a destra
dalla massiccia mole del Monte baldo, a sinistra dal
profilo di Monte Napoleone (Monte Pizzocolo). La visuale
di insieme è di grande impatto.
Al centro della piazza il monumento ai caduti.
Qui c'è un comodo parcheggio per le vetture private e i bus turistici possono fermarsi facilmente per fare scendere i passeggeri.
La Fortezza
Peschiera ha sempre avuto una grande importanza strategica, posta all’imbocco del fiume Mincio, sulla linea della strada che da est a ovest attraversa il Nord Italia sin dalle epoche più remote e che oggi è diventata l'autostrada A4 Milano Venezia. L’aspetto del centro storico di Peschiera è stato modellato dalle esigenze militari, trasformandola in un imponente e suggestiva fortezza.
Uscendo da porta Brescia, che prende il nome dalla direzione verso cui si apre, si possono ammirare le imponenti mura in mattoni che emergono dalle acque di uno dei quattro canali in cui è suddiviso il fiume Mincio, e che fa da fossato attorno alle fortificazioni. Sono mura massicce, ma costruite su pali di legno di quercia impiantati sul fondo del canale. Era una tecnica costruttiva che i veneziani conoscevano molto bene e che utilizzarono largamente a Venezia dove buona parte della città è costruita su piattaforme ricavate sopra una fitta palificazione del fondale. Il legno, conficcato nel fango, non entrando in contatto con l’aria, non marcisce e va soggetto a una specie di fossilizzazione che lo preserva nel tempo.
Il Bastione Tognon
La visita prosegue quindi verso bastione Tognon, uno dei più belli e
meglio conservati. Ha la tipica forma a punta di lancia delle fortezze
rinascimentali italiane.
Con l’introduzione di polvere da sparo e cannoni si dovette ripensare
anche al concetto di costruzione delle fortezze in modo che resistessero
ai colpi di artiglieria.
I castelli medievali avevano perlopiù una pianta quadrangolare, mura alte,
sottili e dritte, rinforzate agli angoli da torri, anch’esse alte e
squadrate.
Il nuovo tipo di fortificazioni cambiò radicalmente, e Peschiera ne è uno
splendido esempio. Per ridurre l'obbiettivo delle artiglierie le mura
vennero abbassate. Per ridurre l’angolo di incidenza con cui i proiettili
le avrebbero colpite, vennero anche inclinate all’indietro e allargate per
meglio resistere all'impatto. Cambiò anche la geometria della pianta delle
fortezze che divennero poligonali così da avere più
superfici oblique su cui una palla di cannone sarebbe scivolata via,
riducendo il danno inferto.
La fortezza di Peschiera ha una forma pentagonale abbastanza
regolare. Il bastione Tognon sembra proprio la prua di una nave
che fende le acque.
Scolpito sul bastione c'è un leone alato di San Marco, simbolo di Venezia,
danneggiato dai tentativi dei francesi di Napoleone di cancellare i
simboli dell’Ancient Régime.
Dal bastione Tognon si ha una splendida visuale sul lago di Garda
e sull’area circostante. È in posizione rialzata rispetto al resto della
cittadina e gli austriaci vi avevano posto un telegrafo ottico per
comunicare con il quartiere generale di Verona triangolando con la
fortezza di Pastrengo che si trova a metà strada.
Il Borgo e piazza Savoia
Ridiscesi al porto di Peschiera si attraversa a piedi il borgo antico per
arrivare a Piazza Savoia, la vecchia Piazza d’Armi, il
cuore di Peschiera. È dominata dalla presenza di alcuni edifici.
Da un lato la grande struttura della Caserma XXX Maggio,
il vecchio carcere militare, in uso fino alla fine degli anni 90.
Originariamente era l’ospedale militare austriaco. Fu
costruito dopo la Seconda Guerra di Indipendenza 1858-59, che con le sue
sanguinose battaglie aveva mostrato le difficoltà del prendersi
adeguatamente cura dei feriti. A Solferino, non lontano
da Peschiera, a seguito del cruento scontro tra esercito piemontese,
francese, e asburgico, nacque la Croce Rossa.
L'ospedale militare fu costruito nel più tipico stile asburgico,
in pietra bianca squadrata, simmetrico, austero. Era rinforzato per
resistere a bombardamenti.
Quando Peschiera passo all’Italia dopo il 1866, venne trasformato in
carcere militare e dedicato alla data della battaglia di Goito,
30 maggio 1848, quando per la prima volta i piemontesi si
impossessarono dell’area. Al momento è in disuso.
L’altro edificio che caratterizza la piazza è la chiesa di San Martino. L’Austria, nazione cattolica, la restaurò ad uso delle truppe di occupazione. È caratterizzata dal tipico stile neoclassico in voga nell’ottocento.
Scavi Archeologici della vecchia Arilica
Di fronte e a fianco alla chiesa, scavi archeologici hanno portato alla
luce resti dell’antico insediamento di epoca romana. Di
fronte alla chiesa i resti della vecchia darsena. Un
tempo la piazza era in realtà piena dell’acqua del lago è occupata dal
porto.
A fianco della chiesa invece si vede molto bene dall’alto lo scavo che ha
portato alla luce una porzione del tessuto urbano romano. Il nome romano
di Peschiera era a Arilica. Anche se qui esisteva un villaggio di
palafitte sin dall'età del bronzo, il centro si sviluppò molto in epoca
romana grazie alla posizione favorevole a scambi e commerci. Arilica
infatti si trovava lungo la via Gallica, la strada
romana che collegava Verona con Mediolanum e che proseguiva poi
verso est, collegandosi a Verona con la via Postumia, e
da Milano proseguendo invece verso le Gallie.
Ad Arilica era anche molto attivo il trasporto via barca
che collegava tutto il basso lago, al tempo chiamato Benacus,
ma proseguendo anche su verso nord e le montagne. Plinio racconta che ad
Arilica erano presenti due gilde di barcaioli.
Lo scavo mostra un impianto urbano fatto di abitazioni abbastanza
piccole e modeste, forse qualche magazzino e deposito per le
merci, collegati da vicoletti lastricati. Niente a che vedere con lo
sfarzo delle villa romane di Sirmione e Desenzano. In
fondo Arilica era un villaggio di pescatori e barcaioli.
Il Ponte dei Voltoni
Da piazza Savoia la visita guidata di Peschiera prosegue verso il ponte
dei Voltoni, costruito dai veneziani per collegare le due isole che
costituiscono la cittadina e che sono divise dal canale di mezzo, il più
ampio e rettilinea dei quattro rami del Mincio. Il colpo d’occhio
dall’alto del ponte sull’ampia fuga prospettica costituita dal
canale è davvero notevole.
All'uscita del canale era posto il sistema di reti a sacco per la pesca
delle anguille, ormai mantenuto solo a scopo dimostrativo.
Porta Verona
Dall’altro lato del ponte la vostra guida di Peschiera vi porterà a vedere porta Verona, l’ingresso della cittadina verso est. È una grande porta monumentale disegnata da Michele Sanmicheli, maestro dell’architettura rinascimentale, che realizzò fortezze e fortificazioni, ville, chiese, palazzi, in tutti i territori della Serenissima, soprattutto a Verona, sua città natale. La porta è caratterizzata dalla tipica sobria eleganza dello stile Sanmicheliano, con un bel bugnato rustico ispirato dall’antichità romana, forse proprio all’Arena di Verona, secondo il dettame rinascimentale. Il grande leone alato che si staglia sull’ingresso fu collocato nuovamente dopo l’annessione del Veneto all’Italia nel 1866, sostituendo quello danneggiato dai francesi.
Le Cantine del Lugana
Peschiera rappresenta il principale centro per la produzione del vino Lugana nella metà veronese di questa DOC condivisa tra Veneto e Lombardia. Poco fuori dal centro abitato si estendono i vigneti e sono presenti alcune interessanti cantine dove è possibile effettuare visite guidate con degustazione. Possono essere il perfetto complemento del tour del centro storico di Peschiera per un itinerario di mezza giornata.
Informazioni e visite guidate:
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