Giulietta e Romeo hanno davvero ucciso Verona, "la città dell'amore"?

gennaio 2008

 

Il 18 gennaio è uscito sul Daily Mail, popolare tabloid britannico, un articolo riguardante Verona e il suo turismo. (Leggi l'articolo »). L'articolo è una veemente accusa contro la città e quella macchina imbroglia turisti che, a dire dell'autore, il signor Tobias Jones, è diventata la leggenda di Giulietta e Romeo banalizzata, falsificata, mercificata con costruzioni da parco giochi create attorno alla leggenda, e volgari accessori e gadget.
L'articolo, va detto, è esso stesso pieno di falsità e inesattezze, tante che viene seriamente da dubitare che il signor Jones sia realmente stato a Verona. D'altronde, i commenti all'articolo degli stessi lettori del Daily Mail che a Verona in vacanza ci sono stati, smentiscono con chiarezza ed esperienze personali quanto descritto.
L'articolo, inutile dirlo, ha provocato un certo clamore a Verona, con una sorta di duello a distanza combattuto sulle pagine de l'Arena, il quotidiano locale, su cui sono stati riportati i commenti dei numerosi cittadini britannici residenti in città che hanno potuto dare una versione più realistica della città scaligera. In particolare Tim Parks, scrittore inglese che da anni ha scelto Verona come sua città di residenza, ha confermato l'impressione che l'articolo del Daily Mail sia probabilmente parte di una precisa strategia editoriale che mira al puro scalpore se non addirittura una trovata nata attorno a particolari interessi economici (sulla stessa pagina su cui compariva l'articolo vi era una pubblicità di viaggi-crociera in Spagna e Francia).
Al di là delle palesi falsità ed esagerazioni contenute nell'articolo e delle giuste e doverose difese di Verona da parte di chi ci vive, ci lavora o vi è realmente stato, ritengo che l'articolo del Daily Mail rappresenti una preziosa opportunità per tutti gli operatori del settore turismo, a partire dai responsabili della pubblica amministrazione, per arrivare agli albergatori, ristoratori, e ovviamente le guide turistiche, di compiere una riflessione e un'attenta analisi del turismo a Verona: potenzialità, punti deboli e soprattutto promozione e percezione della città all'estero e nell'immaginario del visitatore che si appresta a pianificare un viaggio.
E' indubbio che Verona, dall'inizio del Novecento, con i restauri di Antonio Avena alla casa di Giulietta, abbia puntato molto nella promozione del proprio territorio, sulla leggenda resa celebre in tutto il mondo da William Shakespeare.
Chiunque sia stato a Verona tuttavia, sa bene che al di là del balcone e della statua nel cortile della casa di Giulietta, patetica o meravigliosamente suggestiva a seconda dei gusti e delle sensibilità personali, la città e tutto il suo territorio sono un'inesauribile miniera di storia, arte, splendide architetture, musica, paesaggi dolcissimi, magnifici vini, prodotti enogastronomici e ospitalità. Difficile che il visitatore occasionale, a Verona magari solo di passaggio per poche ore, non se ne vada con il desiderio di tornarvi.
E spesso gli operatori del settore turismo di Verona si lamentano proprio del turismo "mordi e fuggi". Non sarà il caso di chiedersi se questo sia effettivamente dovuto all'immagine che la città ha in patria ma soprattutto all'estero? Un luogo dove a parte Giulietta e Romeo non c'è molto altro per cui il tempo da dedicarle si limita al necessario per riuscire a Vedere il balconcino e magari l'Arena? Non è forse necessario fare un'autoanalisi su quello che è il livello qualitativo dell'offerta turistica della città? Capire se quello che la città trasmette e offre sia realmente ciò che il visitatore cerca e trova a Verona.
Certamente negli ultimi anni le campagne di promozione della città all'estero sono sembrate andare nelle direzione di una valorizzazione a trecentosessanta gradi della città e della sua provincia. Ma c'è da capire se il messaggio abbia raggiunto con la dovuta chiarezza e intensità le persone che doveva raggiungere e sia davvero riuscito ad approfondire, se non cambiare la percezione e l'immagine di Verona.
Può darsi che le risposte a queste domande siano affermative. Non c'è dubbio che la qualità dell'offerta della città sia in questi anni in aumento. Ma può darsi anche che tra il nero e il bianco vi siano anche delle zone di grigio in cui è necessario intervenire per fare in modo che nessuno, dopo una visita a Verona, possa dire che forse Tobias Jones e il Daily Mail in fondo un po' di ragione l'avevano.

 

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